La Nazionale di Meo Sacchetti soffre ma si impone 92-82 sulla Germania
di Domenico Barbato
Diciassette anni dopo l’ultima partita, la famosa finale di Atene contro l’Argentina, persa 84-69 che è valsa a Pozzecco e compagni la medaglia di argento, l’Italia cestistica torna a partecipare ai Giochi Olimpici, una competizione quella olimpica, sognata e conquistata finalmente ottenendo una storica vittoria nel Preolimpico di Belgrado contro i padroni di casa della Serbia. La gara andata in scena alle 6.40 ora italiana ha dato agli azzurri la prima gioia olimpica. L’Italbasket si è portata a casa la prima vittoria dopo una vera e propria battaglia con i cugini tedeschi. Inizio in sordina per i ragazzi di coach Meo Sacchetti che subiscono la tempesta di triple tedesche, con un Obst che sembra, per il suo baffetto, l’imbattibile Hitler durante il Terzo Reich. Le percentuali non tendono a calare, l’Italia si affida a Simone Fontecchio, impeccabile, chiuderà la partita con 20 punti, miglior realizzatore italiano dell’incontro. Le sue triple sono il primo segnale di ripresa azzurra nell’incontro.

Lo Sturm und Drang tedesco viene diretto da un playmaker d’eccezione Maodo Lo, tiratore micidiale da oltre l’arco e si vede. Con lui i tedeschi toccano il massimo vantaggio a +10. Meo Sacchetti prova a scuotere la squadra, chiedendo una difesa più forte in area ma non serve, i tedeschi continuano a macinare punti da oltre l’arco. Serve un episodio che possa dare fiducia ai ragazzi. Lo trova Polonara stoppando in maniera incredibile, il mattatore dell’incontro Obst.

Crescono anche Gallinari e Pajola che iniziano a sporcare palloni. Il primo tempo si chiude però con un errore difensivo banale da parte di Mannion che si dimentica Maodo Lo che, indisturbato, infila il +3 con cui si chiude il primo tempo. Usciti dall’intervallo lungo continua la sinfonia tedesca a suon di triple, si arriva a +8 per i bianchi. La strada torna ad essere in salita per gli azzurri. Meo quindi ordina ai suoi di difendere in maniera più attiva sul perimetro. Mossa giusta che forse si sarebbe dovuta fare prima. I tedeschi iniziano quindi a perdere fiducia, i tiri da tre non entrano più. Wagner e Bonga penetrano ma trovano le mura azzurre innalzate da Gallinari e Melli.

I due lunghi fanno venire il mal di testa a tutti, ma Gallinari riesce a limitare Wagner con una sonora stoppata. La Germania è ancora avanti. Meo opta allora ad inizio quarto quarto per una squadra più aggressiva sui possessi difensivi. La mossa paga, Tonut, Moraschini, Polonara, Gallinari e Mannion riescono a riprendere lo slancio del secondo quarto. Moraschini recupera dei possessi con giocate difensive fondamentali. Mannion e Polonara sembrano però lontani dalla forma migliore, spazio quindi a Pajola e Melli, più utili nella fase difensiva. I cambi sono quelli giusti, il ritmo è diverso. Melli entra finalmente in scena, recuperando possessi e segnando triple di una difficoltà incredibile. Sono le giocate che indirizzano il match. Il capitano ispira anche Tonut che penetra mettendo a dura prova la solidità tedesca. I tedeschi non trovano la forza di reagire. L’Italia si impone nel quarto quarto portandosi a casa il match. I tedeschi perdono, avendo condotto a larghi tratti il match. Questa sconfitta li farà dormire sogni funesti per l’occasione mancata, riportando alla mente la leggenda della “ Dolchstoßlegende“, la famosa pugnalata alla schiena della prima guerra mondiale. L’Italia continua la sua tradizione positiva contro la Germania, piegandola anche nel basket, portando così a casa un importante vittoria per il suo cammino olimpico. Testa ora all’Australia, partita complicatissima, dove sarà necessario recuperare il miglior Polonara, autore oggi di una partita deludente nonostante la grande stoppata su Obst. Mentre si attende la prossima gara, i dubbi della vigilia sulle assenze di Datome e Belinelli sembrano essere già spazzati via.