L’angolo del fitness, episodio 27 – Muscoli e bici

di Marco Colciaghi

I muscoli sono formati da tessuto contrattile, in grado di contrarsi se sottoposto a uno stimolo elettrico (che viene convertito in segnale chimico all’interno del muscolo stesso), inviato dal sistema nervoso. La forza è la capacità specifica del muscolo di vincere una resistenza esterna attraverso la sua stessa contrazione. Esistono diversi tipi di forza, come quella massima, quella resistente o quella esplosiva. La forza è determinata dal numero di unità motorie attivate, dal tipo di fibre muscolari reclutate, dalla fluidità dell’esecuzione del gesto e dal volume delle fibre muscolari coinvolte. E qui entra in gioco l’ipertrofia (cioè diventare più grossi), che altro non è che la risposta fisiologica a uno stimolo. Se io sottopongo il mio muscolo a uno stimolo adeguato, questo aumenterà il proprio volume.

Andare in bici ci rende più forti?

La risposta è: in base a che cosa? Ricordiamo che in bici è difficile generare più del 30% della massima contrazione volontaria dei muscoli delle gambe e che la parte superiore del corpo lavora in un regime pressoché isometrico. Da qui capiamo come la capacità specifica della forza del ciclista sia la resistenza muscolare di lunga durata, cioè la capacità di far contrarre i muscoli anche quando la fatica del sistema nervoso diviene sempre più elevata. Un neofita che sale in bici sicuramente otterrà dei guadagni della forza muscolare ma poi produrranno uno stallo poiché non viene quasi mai stimolata una forza superiore a tale percentuale.

Andare in bici ci rende muscolosi?

L’ipertrofia è una risposta fisiologica del muscolo a uno stimolo che prevede tensione meccanica protratta nel tempo, stress metabolico e un danno alle fibre muscolari. Nella fase di riposo successiva si attivano delle cellule satelliti che vanno a riempire i vuoti lasciati nel tessuto muscolare, permettendo così l’aumento del volume. Il ciclismo produce sicuramente tensione muscolare, stress metabolico e un danno alle fibre muscolari ma il problema sta nella progressione di tale stimolo. Come afferma la legge dell’accomodamento: “Il corpo risponde con adattamenti sempre più bassi a stimoli costanti nel tempo”. Il che significa che dopo un periodo di circa 2-4 mesi (dipende dal nostro livello di partenza) i muscoli delle nostre gambe non aumenteranno più di volume.

Gli svantaggi della pedalata per la massa muscolare

Se vogliamo aumentare di massa dobbiamo sottoporre il nostro corpo a uno stimolo adeguato, essere in surplus calorico (cioè mangiare più di ciò che consumiamo) e introdurre una buona quantità di proteine. Tutte cose che spesso i ciclisti non fanno, impedendo così ai muscoli di crescere. Un altro aspetto importante: il ciclismo è uno sport catabolico. Quando il glicogeno muscolare viene consumato (dopo 2-3 ore di pedalata), il corpo inizia a usare il muscolo come fonte energetica, catabolizzandone gli amminoacidi. Per cui il ciclismo fa dimagrire ma tende a consumare la massa magra e non quella grassa. Per cui per diventare più muscolosi dobbiamo sicuramente integrare il nostro allenamento in bici con qualcosa che ci dia uno stimolo adeguato.

Essere più muscolosi ci rende più lenti?

Degli studi scientifici hanno dimostrato che un ciclista con una maggior percentuale di massa magra (e ciò non significa né più grosso né più pesante) tenda ad avere prestazioni migliori di uno con una percentuale più bassa. Perché non dobbiamo considerarci “lungs with legs”, cioè polmoni con le gambe. Non è solo la capacità aerobica a definire chi sia un ciclista più forte ma un insieme di caratteristiche, tra cui la massa muscolare.

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