Addio Reddito di Cittadinanza : ecco Mia, il regalo dei Robin Hood al governo!

di Enrico Principe

Il Reddito di Cittadinanza sembra ormai aver terminato la sua corsa, infatti tra meno di cinque mesi, secondo una prima stima de Il Sole 24 Ore potrebbero essere 600mila coloro che diranno addio al sussidio. L’idea del governo Meloni è stata quella di aumentare ancora di più l’instabilità economica e sociale delle classi abbienti italiane non garantendo una continuità tra il Reddito di cittadinanza e la misura di inclusione attiva (Mia).

La Misura per l’inclusione attiva (Mia) cambia le platee, la durata, gli importi e i requisiti per ottenere il beneficio, stravolge il reddito con l’intento di favorire corsi di formazione e corsi di riqualificazione professionale, di cui ancora non si ha un piano formativo, senza poi pensare al problema della gestione dell’immensa platea obbligata a seguirli. La bozza della MIA (o GIA secondo altre indiscrezioni) divide i beneficiari in due platee: nuclei non occupabili e nuclei occupabili. La base della differenziazione sembra essere proprio il sussidio base. Ai nuclei monofamiliari occupabili, che secondo le stime dovrebbero essere circa 300mila, toccherà un sussidio base di 375 euro, contro i 500 dei nuclei non occupabili. La bozza su cui stanno lavorando il Ministero del Lavoro e quello dell’Economia perciò conferma la volontà del governo di limare il peso del sussidio sulla spesa pubblica, evidenziata anche da una generale stretta sull’ISEE, il cui tetto massimo per avanzare la richiesta passa da 9.360 a 7.200 euro. Tale riduzione penalizzerà soprattutto i cittadini del Nord Italia perché tali tagli non considerano il diverso costo della vita tra una città come Milano e una città di medie dimensioni non molto distante dal capoluogo lombardo (spero che questo FdI e la Lega lo capiscano presto!). Si riduce, inoltre, il vincolo della residenza in Italia che da 10 anni passa a 5, sotto le pressioni però, per fortuna, dell’Unione Europea! I sindacati hanno criticato il lavoro del governo, denunciando il mancato coinvolgimento o confronto nell’elaborazione della misura. L’esecutivo ha alzato gli scudi affermando che si tratta solamente di una prima bozza e che la materia necessita ancora “di un approfondito confronto tecnico.

L’inefficacia delle bozze si evidenzia sin dal principio, nella differenziazione tra occupabili e non occupabili contraria anche alle raccomandazioni europee che invece tende di eliminare questa distinzione. Una riforma confusionaria anche soprattutto nel criterio dei nuclei occupabili. La durata della misura sarà di un anno; per presentare poi una seconda domanda, dalla durata dimezzata, saranno necessari sei mesi di pausa, che diventano diciotto in caso di ulteriore istanza. Ciò mette in evidenza, ancora una volta, l’incoerenza e la mancata comprensione del reale e della società italiana da parte del Governo Meloni: infatti non solo si riduce la durata del beneficio, spingendo al nero sottopagato, ma anche l’importo del beneficio stesso! Ciò ci fa capire l’assenza di empatia e di comprensione verso le difficoltà quotidiane che una persona povera deve attraversare. Il Governo praticamente, con queste bozze, affama le persone meno abbienti affinché esse trovino lavoro, qualsiasi lavoro! (come ai tempi della fine del Sistema Speenhamland inglese del XVIII secolo).

Negli ultimi giorni numerosi sono stati i sit-in, le manifestazioni e gli scioperi della fame contro lo stop al reddito affermato dalla Meloni e ciò mette in luce ancora di più la crisi della classe media-bassa italiana, costretta a far i conti con la fine del mese!

Insomma, puoi anche abolire il reddito di cittadinanza e chiamarlo sotto nome fittizio Mia, ma se il Governo non investirà su politiche sul lavoro serie e lungimiranti, farà ritornare parecchie persone sotto la soglia della povertà! Se l’obiettivo, invece, era soddisfare il proprio elettorato e risparmiare quattrini Giorgia e la sua banda ci sono riusciti perfettamente, perché per proporre soluzioni rapide e convincenti, nel cuore di una crisi energetica, lavorativa e inflazionista ci vuole un po’ di più. I Robin Hood moderni rubano ai poveri per dare ai ricchi!

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