A sorpresa, la sfidante di Bonaccini ribalta il risultato dei circoli e vince le primarie: è la prima donna alla guida del PD
di Simone Gioia
Elly Schlein, classe 1985, è la nuova segretaria del Partito Democratico. Un risultato inaspettato alla vigilia, quando tutti davano per vincente Stefano Bonaccini. Eppure, nonostante le previsioni iniziali, l’attuale governatore della regione Emilia Romagna ed esponente dem non è riuscito a confermare il voto dei circoli, cedendo così il passo ad Elly Schlein. Che di Bonaccini è stata vice proprio nella regione. La vittoria delle primarie da parte di Schlein è un grande segnale di discontinuità e, in generale, è un grande messaggio che il PD decide di mandare al popolo della sinistra. Quello stesso popolo – e non solo – che ha deciso di dar fiducia ad una donna, giovane, capace, con un’idea di Europa e di società moderna, che ha costruito la sua campagna elettorale sui diritti e fuori dagli schemi tradizionali. Ha scommesso su sé stessa e sul partito: “O il PD cambia o è finita. Io non ho nulla da perdere e vincerò” aveva dichiarato qualche giorno fa ad Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera. Scommessa vinta alla grande. Ma il bello e il difficile comincia domattina, quando sarà chiamata a dare una linea ben precisa a questo nuovo PD (già in parte accennata nella conferenza stampa post vittoria ieri sera, ma che dovrà consolidarsi con il tempo).
Con questo risultato, si chiude definitivamente la porta del dialogo con il Terzo Polo, che sarebbe rimasta quantomeno socchiusa se avesse trionfato Stefano Bonaccini. Con Elly Schlein il PD torna con forza nel campo della sinistra e chiude qualsiasi possibilità di apertura nei confronti di Calenda e Renzi. Semmai, torna ad osservare con particolare attenzione il mondo dei 5 Stelle e quello – più scontato – di Sinistra e Verdi. Certo, se per mesi Conte ha avuto gioco facile poiché non aveva competitor alla sua sinistra, considerato il caos che regnava dentro il Partito Democratico, con la vittoria di Schlein cambia tutto: da domani il leader del Movimento avrà un nuovo avversario da cui guardarsi bene, che potrebbe rivelarsi appetibile proprio a quello stesso elettorato cui da mesi Conte guarda con grandissima attenzione. Allo stesso tempo, però, é bene sottolineare che la convergenza tra PD e 5 Stelle potrà nascere nel corso dei prossimi mesi con maggiore spontaneità e senza “imposizione” soprattutto su un tema: l’ambiente. Che tanto caro è ai 5 Stelle e tanto caro è per Elly Schlein. E proprio la crisi climatica è stato uno dei grandi punti “sensibili” toccati con una certa costanza durante la campagna elettorale e ribadito nel discorso di ieri sera.
Ci sarà un partito da ricostruire e un’opposizione forte e chiara da contrapporre alla destra di governo. E la strada ovviamente è lunga. Ma è innegabile che questa è una bella giornata per il mondo dei progressisti. Dopo tanti anni bui c’è vita nel Partito Democratico. Con Elly Schlein torna finalmente la sinistra: era ora.