Imprese e lavoro: la sfida del nuovo Governo

di Desiana La Rocca

Dopo i numerosi governi tecnici che hanno caratterizzato lo scenario degli ultimi anni, l’Italia ha finalmente un Governo politico. Dopo tanti anni si ha, infatti, un Governo che ha una chiara connotazione politica: quella di centrodestra. Una coalizione, nata prima del voto, che si è presentata unita in vista delle ultime elezioni politiche, con un programma chiaro e definito. Unità e chiarezza che sono stati premiati dagli elettori. Si tratta, quindi, di un Governo frutto del voto dei cittadini; e di un Governo che ha cambiato la storia rompendo il c.d. tetto di cristallo, indicando quale Presidente del Consiglio dei Ministri una donna. In Italia, nonostante l’esempio di molti Paesi europei nei quali le donne ricoprono le più alte cariche, nessuna donna era riuscita a ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio dei Ministri.

E tra i principali temi affrontati dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo discorso programmatico alla Camera dei Deputati, vi è quello riguardante imprese, lavoro autonomo e famiglie. Impresa e lavoro autonomo sono, infatti, temi di grande importanza in quanto si tratta di settori che da sempre costituiscono un pilastro per la nostra economia. E la nostra storia lo dimostra: imprenditori ed artigiani hanno reso il made in Italy un’eccellenza nel mondo, distinguendosi in ogni settore per passione, idee e qualità, rivelandosi una risorsa indispensabile per il nostro Paese. Ed è questa eccellenza che bisognerebbe preservare, incentivando l’iniziativa economica e favorendo l’imprenditorialità. Purtroppo, però, la crisi sanitaria da Covid-19 ha causato una battuta d’arresto per l’attività d’impresa. Imprese, lavoratori autonomi, liberi professionisti, commercianti ed artigiani sono state le categorie più colpite dalla crisi sanitaria, comportando l’aggravamento di un dato già preoccupante: la chiusura di numerose imprese e P.I. La chiusura delle imprese, in realtà, costituisce l’extrema ratio:  la nuova disciplina in materia di crisi d’impresa e dell’insolvenza ha, infatti, come scopo l’anticipazione degli effetti della crisi attraverso la predisposizione di strumenti d’allerta al fine di permettere la continuità aziendale, che si pone come obiettivo principale della riforma, ed evitare così di giungere immediatamente al fallimento.

Ma se dal punto di vista giuridico si è cercato di attuare riforme volte a consentire la sopravvivenza delle imprese e a considerare la chiusura delle stesse come l’extrema ratio, nella pratica il dato che si è registrato dal 2020 ad oggi risulta molto preoccupante. Imprese e lavoratori autonomi, già gravati dalle conseguenze derivanti dalla crisi pandemica, hanno continuato ad essere oppressi dalle tasse e a dover sostenere costi sempre più elevati a causa del rincaro dei prezzi. Per molti non vi è stata altra alternativa se non chiudere la propria attività. Ma è necessario sottolineare l’importanza del sostegno alle imprese poiché, con l’adozione di adeguate misure economiche e normative, si avrebbero notevoli vantaggi tra cui, anzitutto, la creazione di nuovi posti di lavoro. A tal proposito, occorre una breve riflessione: anche in questo settore, in seguito alla crisi pandemica, si è registrato un grande calo del livello occupazionale derivante soprattutto dalla crisi che ha colpito il settore privato, con aziende ed esercizi commerciali costretti a chiudere i battenti. Tali chiusure hanno portato inevitabilmente alla perdita di molti posti di lavoro ed, in alcuni casi, anche alla sospensione degli stipendi da parte del datore di lavoro che non è riuscito a contrastare la crisi, mettendo in difficoltà le famiglie, le quali erano già gravate dall’aumento del costo della vita.

Il lavoro e le imprese rappresentano, dunque, una sfida per il nuovo Governo che dovrà adottare ogni misura necessaria a sostegno di famiglie, lavoratori autonomi ed imprese; settori che hanno subito maggiormente gli effetti derivanti dall’emergenza epidemiologica e, successivamente, dalla crisi energetica. Si rendono  pertanto necessarie e non più procrastinabili, tutte quelle misure che dovranno consentire alle imprese di poter continuare la propria attività economica nonostante la grave congiuntura economica; è altresì necessario sostenere le famiglie, soprattutto quelle meno abbienti, che a causa dell’aumento dell’inflazione stanno perdendo potere di acquisto.

Le misure adottate finora per far fronte alla crisi delle imprese non sono state sufficienti e si rende pertanto indispensabile la tutela di queste categorie, restituendo loro dignità e supporto necessario per ripartire. Sono queste categorie il motore del nostro Paese, sono queste categorie che creano lavoro e che hanno reso e rendono  l’Italia un’eccellenza  a livello mondiale in moltissimi settori.

Ed è, dunque, di fondamentale importanza incentivare l’iniziativa economica e l’imprenditorialità perché solo in questo modo si può guardare al futuro e lo si può fare ripartendo dalle imprese, dai liberi professionisti, dai lavoratori autonomi, dai commercianti e dagli artigiani.

E con al Governo una maggiornza scelta e votata dagli italiani, risulta di grande importanza non disattendere le aspettative degli elettori che hanno riposto la fiducia nella coalizione di centrodestra.

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