Nella mattinata di mercoledì 15 settembre Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea, ha tenuto il discorso sullo stato dell’Unione. In questa occasione il Presidente della Commissione rende conto al Parlamento europeo di quanto fatto nell’anno precedente e annuncia l’agenda per l’anno successivo. Questo discorso è stato introdotto in Europa nel 2010, prendendo spunto dal discorso sullo stato dell’Unione tenuto ogni anno dal Presidente degli Stati Uniti d’America dinanzi al Congresso. Ripercorriamo i passaggi chiave del discorso di von der Leyen.
La lotta al Covid
Nella parte iniziale del suo discorso la Presidente della Commissione ha rivendicato i grandi risultati raggiunti dall’Unione europea nel contrastare la pandemia. «Un anno fa non ero in grado di dire se e quando avremmo avuto un vaccino contro il Covid efficace. Oggi l’Unione è leader mondiale con il 79% di popolazione vaccinata. Oltre alle dosi garantite ai nostri Paesi membri abbiamo distribuito 700 milioni di dosi in 130 Paesi: siamo l’unica regione del mondo ad averlo fatto e annuncio oggi che la Commissione aggiungerà una nuova donazione di altri 200 milioni di dosi fino alla metà del prossimo anno». L’ex Ministra della Difesa della Germania ha poi sottolineato la grande capacità delle istituzioni europee di restare unite in un momento così complicato: «Abbiamo dimostrato che quando agiamo insieme agiamo velocemente: in meno di tre mesi abbiamo attivato lo strumento del green pass. Oggi abbiamo oltre 400 milioni di green pass scaricati in 42 paesi e in 4 continenti. Mentre il resto del mondo parlava, l’Europa ha agito».
I giovani
Il 2022 dovrà essere l’anno dei giovani, afferma von der Leyen. Giovani ai quali in questo periodo sono stati chiesti enormi sacrifici, tra didattica a distanza e limitazioni alle più svariate forme di socialità. «I nostri giovani credono che abbiamo una responsabilità sul pianeta. L’Europa sarà più forte se assomiglierà alla prossima generazione», spiega la Presidente della Commissione.
Afghanistan

É previsto un nuovo pacchetto di sostegno da 100 miloni di euro per evitare la carestia e il disastro umanitario in Afghanistan. La Presidente della Commissione si è soffermata in particolare sulla condizione delle donne afghane: «Penso a quelle donne che oggi rischiano la loro vita, come le giudici che hanno mandato in carcere le persone che oggi le minacciano. Dobbiamo essere al loro fianco».
Immigrazione
Un altro passaggio interessante del discorso di Von der Leyen è quello sul nuovo patto sulla migrazione. «Fino a quando non troveremo un terreno di intesa sulle migrazioni i nostri detrattori continueranno ad attaccarci. Serve un nuovo patto per la migrazione e l’asilo, per gestire le nuove fattispecie che ci troviamo ad affrontare. Sappiamo che possiamo trovare un momento d’intesa: è arrivato il momento per creare una politica comune per la migrazione. Si tratta di una questione di fiducia. L’Unione sarà sempre all’altezza di proteggere i più vulnerabili», avverte von der Leyen.
Divieto di vendita per i prodotti del lavoro forzato
«Fare affari è necessario ma non può essere fatto a spese della dignità e delle libertà individuali. Sono circa 25 milioni di persone del mondo che vivono sotto la minaccia del lavoro forzato. Proporremo un divieto di vendita di questi prodotti. I diritti umani non sono in vendita, a nessun prezzo”, ha spiegato von der Leyen al Parlamento.
Violenza sulle donne
Entro fine anno verrà adottata una norma per contrastare la violenza sulle donne, ha annuciato von der Leyen. La Presidente della Commissione europea si è mostrata molto ferma su questo tema, spiegando che: «Se difendiamo i nostri valori difendiamo la libertà di poter essere quello che si è, di dire quello che si vuole, di amare chi si preferisce. Libertà vuol dire anche essere liberi dalla paura. La pandemia è stato un periodo tremendo per le donne vittime di violenza che non potevano sfuggire dai loro aguzzini. Queste donne devono poter essere libere e autonome di nuovo».
Libertà dei media e dei giornalisti
«I giornalisti vengono minacciati, picchiati e addirittura uccisi nella nostra Unione. Le loro storie sono diverse nel dettaglio ma hanno un punto in comune: hanno lottato per il nostro diritto all’informazione e sono morti nel difenderlo». ha ricordato von der Leyern. Per questa ragione Per questo la Commissione ha avanzato una proposta per sostenere il lavoro dei giornalisiti e contrastare chi mette a repentaglio la libertà dei media. «C’è bisogno di una legge sulla libertà dei media perché è così che difendiamo anche la nostra democrazia», ha sentenziato von der Leyen.
L’elogio a Bebe Vio

La presidente della Commissione ha poi presentato la campionessa paralimpica italiana Bebe Vio, fresca vincitrice della medaglio d’oro alle paralimpiadi Tokyo, pronunciado il suo motto: «Ad aprile le avevano detto che rischiava di morire, poi è riuscita a vincere una medaglia olimpica. Se sembra impossibile, allora si può fare».